Notule
(A cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)
NOTE
E NOTIZIE - Anno XVIII – 04 dicembre 2021.
Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org
della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia”
(BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi
rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente
lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di
pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei
soci componenti lo staff dei
recensori della Commissione Scientifica
della Società.
[Tipologia del
testo: BREVI INFORMAZIONI]
Dal
cervello si può capire se un adolescente è plurilingue o parla solo la lingua
madre. L’esperienza multilinguistica
modula le connessioni funzionali tanto da conferire tratti distintivi
che consentono di
riconoscere i giovani plurilingue, nel paragone fra
cervelli con i ragazzi che parlano solo la lingua madre. Il pattern appare
diacritico nei ragazzi quando si sottopongono al compito sperimentale ENBT (emotional
n-back task), ma è evidente anche a riposo. Inoltre, è emerso che la
connettività funzionale della memoria di funzionamento (working memory) nei
ragazzi multilingue presenta un rapporto più stretto con la prestazione
linguistica. [Kwon. Y. H., et al., PNAS 118 (49): e2110811118, 2021].
Un
caso di emicrania guarito con una dieta vegetale (WFPBD, whole food
plant-based diet). Un uomo di
60 anni, affetto da 12 anni e mezzo da un’emicrania intrattabile con i farmaci standard,
è stato sottoposto a una dieta WFPBD, ossia un regime alimentare denso di
nutrienti e costituito prevalentemente da verdure a foglie verdi (dark green
leafy vegetables), detta anche LIFE (low inflammatory foods everyday).
La cefalea, da 18-24 giorni al mese, si è presentata in un mese una sola volta,
e il paziente ha interrotto l’assunzione di farmaci. Dopo tre mesi il paziente
non ha più avuto episodi di cefalea. Brittany Marie Perzia e colleghi hanno
riportato questo singolo caso, molto suggestivo ma poco significativo, sul BMJ.
Si attendono verifiche su campioni di qualche centinaio di volontari. [Cfr. Perzia
B. M., et al., BMJ – AOP doi: 10.1136/bcr-2021-243987, 2021].
Individuato
un vincolo di priorità nella propagazione del segnale nelle reti umane. Esiste un ordine temporale della propagazione del
segnale nelle reti neuroniche del nostro cervello. Mediante stimolazione
elettrica diretta e registrazione intracranica da cervelli umani durante
esperimenti cognitivi, si è ottenuta informazione di un interessante vincolo di
priorità: la propagazione del segnale tra due regioni di una stessa
rete è sempre più rapida della propagazione tra regioni anche molto
vicine di reti differenti. [Veit M. J., et al., PNAS 118 (48): e2105031118,
2021].
Come
la sinaptotagmina 1 regola rilascio spontaneo ed evocato di neurotrasmettitore. La sinaptotagmina 1 è una proteina della vescicola
sinaptica che è rapidamente attivata dall’ingresso di calcio nei terminali
presinaptici e innesca l’esocitosi. Kevin C. Courtney e colleghi hanno
accertato che la sinaptotagmina oligomerizzata regola l’esocitosi delle
vescicole sinaptiche attraverso i residui elettricamente carichi del JL (juxtamembrane
linker), sia per il rilascio spontaneo sia per quello evocato. [Cfr. Courtney
K. C., et al., PNAS 118 (48): e2113859118, 2021].
Negli
ex-pugili dilettanti probabilità doppia di sviluppare la malattia di Alzheimer. È noto che il pugilato professionistico causa danno
cerebrale traumatico, ma finora non erano state rilevate evidenze di un danno
cronico a distanza per i dilettanti come quello rilevato da Peter Elwood della
Cardiff University School of Medicine e colleghi, che hanno registrato un
rischio raddoppiato di sviluppare manifestazioni cliniche precoci di disturbi
neurocognitivi assimilabili al profilo della malattia di Alzheimer. [John Gallacher et al. Clinical
Journal of Sport Medicine – AOP doi: 10.1097/JSM.0000000000000000000976, 2021].
Individuata
da orme note una varietà di ominidi coeva di Lucy 3.6 milioni di anni fa. Sono state nuovamente analizzate cinque orme
podaliche consecutive scoperte a Laetoli (Tanzania) nel 1976 dal team di
paleoantropologi guidato da Mary Leakey e databili 3.66 milioni di anni fa, ossia
un’epoca coeva di quell’ominide famoso, che fu battezzato “Lucy” dagli
antropologi perché al campo base durante gli scavi ascoltavano sempre la
canzone dei Beatles Lucy in the Sky With Diamonds. Le orme di Laetoli
costituiscono la più antica evidenza del bipedismo obbligato nei progenitori
del genere Homo.
Le tracce
preistoriche erano state in questi anni sepolte da detriti venuti giù da una
vicina collina, ed è stato necessario procedere a un nuovo scavo: le orme, che
evidenziano un grande alluce e un dito più piccolo, sono riemerse intatte, come
dimostra il confronto fotografico. Jeremy DeSilva e l’ex-allievo Ellison J. McNutt
hanno desunto l’appartenenza a un differente ominide, anche se l’attribuzione richiede
la prosecuzione degli studi, in quanto di Kenyanthropus playtops non si
hanno resti fossili dei piedi e con Australopithecus deyiremeda vi sono
suggestive analogie, ma non un’identificazione certa. L’ipotesi prevalente è
che si tratti di una specie di ominidi diversa. In ogni caso, dall’analisi in
3D delle orme, si desume la presenza nel sito di due taxa di ominidi differenti.
Lo studio è stato posto online da Nature lo scorso mercoledì. [Cfr.
Nature – AOP doi: 10.1038/s41586-021-04187-7, 2021].
Un
appunto di prevenzione mancata nella pandemia da virus SARS-CoV-2. Contro la variante omicron e tutte le altre che
già circolano ma non sono state identificate o semplicemente non vengono
rilevate con i mezzi ordinari nell’analisi dei tamponi, si doveva disporre un
cordone sanitario; ancora una volta si sente della chiusura selettiva di
qualche frontiera solo con paesi che stanno già diffondendo da tempo la
omicron, senza adottare la chiusura preventiva che, in base ai dati OMS, si poteva
adottare da fine settembre. Non si è provveduto alla verifica di massa del
mantenimento dell’immunità (v. notula della settimana scorsa) nelle persone
vaccinate con la seconda dose da oltre un anno. Infine, solo ora, dopo circa
tre mesi di scuola, si provvede alla vaccinazione di bambini e ragazzi che, in
molti casi, hanno già contratto e diffuso il virus nei locali scolastici e nei
mezzi di trasporto pubblici. In altri paesi, come abbiamo comunicato in
precedenza, sono già da tempo in lockdown, ma da noi si continua ad
escluderlo, perché la tutela della salute pubblica e della vita dei cittadini
conta meno del consenso politico. [BM&L-Italia news, dicembre 2021].
Notule
BM&L-04 dicembre 2021
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